mardi 15 juillet 2008

A livello europeo

Fa scalpore per un attimo che nel press kit della Casa Bianca, anche sotto l´amica amministrazione Bush, ci si riferisca a Berlusconi poco rispettosamente come a un “politico dilettante” in un “paese noto per la corruzione”. Ma è segno della profonda mediocrità e del provincialismo dell´Italia di Berlusconi in cui grazie a una stampa ampiamente controllata e accomodante le gaffe del premier vengono minimizzate, o celate o non mostrate in Tv, la maggior parte degli italiani vive nell´illusione che Berlusconi goda di vasto rispetto oltreoceano, quando invece è considerato pressoché universalmente un buffone.

Alexander Stille,
Professore di giornalismo, University of Columbia
La Repubblica 14-07-2008

articolo completo

samedi 12 juillet 2008

L'impaginazione automatica del blog fa schifo - scaglia n° 2

Girò la testa verso sinistra, poggiando così la guancia sulla fredda lastra di metallo.

Quest’azione, unita ai primi raggi di sole che spruzzavano timidamente di luce la cella, lo svegliò. Cercò di aprire gli occhi, anche aiutandosi con brevi passaggi delle mani sul viso, ma la palpebra destra era ancora gonfia, e pulsava. Un delicato tocco con l’indice della mano sinistra rivelò la presenza di pus incrostato; nonostante l’assenza di uno specchio nelle vicinanze, tutti gli indizi lasciavano presumere che il colore della zona orbitale dovesse tendere al viola pesto.

Scostò i capelli dalla fronte, madidi di sudore raffermo, tirandoli indietro con un gesto stanco.

Cercò di inquadrare il luogo dove si trovava. Gli occhi, ormai sulla via della messa a fuoco nonostante il peso del cerchio alla testa apparso forte durante il risveglio, si posarono prima sui pericolanti sanitari incastrati alla bene e meglio nel muro lurido e poroso, poi sulle anonime sbarre che lo separavano dalla libertà. Provò lentamente a mettersi seduto sul pancaccio ma quella mossa gli ricordò quanto il secondino, la notte precedente, si fosse accanito sulle sue rotule. Così diresse lo sguardo verso il piccolo pertugio da dove filtravano i pallidi lumi del mattino.

L’aria della cella era stantia, quasi irrespirabile, e il minuscolo buco nel muro adibito a finestra certo non favoriva una corretta aerazione. In questo fatto trovò momentaneo conforto ipotizzando, in un balzo di gratuito ottimismo, quel luogo fosse destinato solo a brevi soggiorni punitivi e non a lunghe permanenze in cattività.

Sfortunatamente impiegò poco a realizzare l'opacità del suo divagare, dal momento che su Midgar non sembrava esserci una particolare premura verso i terroristi. L'Azienda lo aveva catturato e la Città Bassa, sventrata dalle "ronde di pace" delle Milizie, così chiamavano i rastrellamenti indiscriminati alla televisione, sarebbe stata ben felice di assistere alla sua fucilazione.

Mithos si trascinò dunque verso il lavabo, probabilmente un tempo bianco avorio ma adesso ricoperto di ruggine e muffa; il movimento rotatorio a cui sottopose la manovella provocò uno stridio ma non diede esito positivo. Niente acqua. Sputò un groviglio di sostanze raccapriccianti maturate nella sua bocca successivamente ai pestoni ricevuti e alla difficile nottata passata, rammaricandosi ci fosse abbastanza luce perché ne intuisse forma e aspetto. Con i gomiti stancamente appoggiati sui bordi del lavabo, in una posizione fondamentale affinché non si accasciasse al suolo, passò la lingua tra i denti e si felicitò ci fossero ancora tutti, almeno quelli in vista. Una veloce occhiata alla maleodorante latrina fu sufficiente a rimuovere dalle sue intenzioni la volontà di utilizzarla.

Fuori dal loculo, nessun rumore.

Appoggiò il viso tra le sbarre e rimase in attento silenzio per svariati minuti, scrutando con l’occhio buono verso tutte le direzioni possibili alla ricerca di qualcosa, di qualcuno che avesse potuto dare un segno, negativo o positivo che fosse, una risposta a dubbi e domande. Il corridoio che si affacciava innanzi era ancora dominato dalla penombra, ma Mithos non si illudeva presto il mattino avrebbe fatto comparsa.

Se i ricordi del giorno prima erano un appiglio su cui contare, fatto di cui non era propriamente sicuro...