dimanche 29 mars 2009

se scrivi merda su google il quarto risultato è berlusconi. mi ritrovo a cercare un lavoro nel campo dei diritti umani ma tutto sommato chi me lo fa fare. mezzanotte esatte e domani non si lavora. dopodomani invece sì.
dicono che c'è la crisi e troppi ragazzi in gamba. nessuno zappa la terra e sono tutti in città, magari con una laurea o con la convinzione che contino qualcosa. a londra tutti corrono e si agitano come sempre. nello sfondo l'evening standard svolazza con il solito titolo sulle banche e nei bus e nella metro girano tantissime copie di giornali eversivi come il london lite che si prodigano a nascondere il declino inesorabile della nostra civiltà e ad informarci delle serate di amy winehouse.
se scrivi shit su google, il quarto risultato non è berlusconi. in fondo alla pagina c'è internetisshit.org che in undici passi ti spiega perchè la rete fa schifo. lo trovo fantastico, come uno stronzo che dice sei una merda! all'altro stronzo.

jeudi 26 mars 2009

Solo un "comunista"?


Il generale in congedo Leonid Ivashov, ex Capo delle Forze Armate della Federazione Russa, oggi Vicepresidente dell’Accademia di Problemi Geopolitici.

E’ stato Capo del Dipartimento degli Affari Generali del Ministero della Difesa Dell’Unione Sovietica, segretario del Consiglio dei Ministri di Difesa della Comunità degli Stati Indipendenti (CEI), capo del Dipartimento di Cooperazione Militare del Ministero di Difesa della Federazione Russa.

L’11 Settembre del 2001 occupava l’incarico di capo dello Stato Maggiore delle Forze Armate Russe.


Comunque la pensiate sulla buona fede di quest'uomo, non lo vedrete mai su RaiUno.
Alcuni estratti del suo pensiero da un articolo che mi conforta: non sono pazzo, al massimo "comunista".

L’essenza della crisi economica si manifesta nella lotta implacabile per le risorse naturali, negli sforzi che impiegano le grandi potenze mondiali, principalmente gli Stati Uniti di America, così come alcune aziende multinazionali, per sommettere ai loro interessi i sistemi economici di altri Stati e prendere il controllo delle risorse del pianeta, soprattutto le fonti di approvvigionamento degli idrocarburi.


La distruzione del modello multipolare che garantiva l’equilibrio delle forze nel mondo ha causato anche la distruzione del sistema di sicurezza internazionale, delle norme e principi che reggevano i rapporti tra gli Stati, e il ruolo dell’ Onu e del suo Consiglio di Sicurezza.
Attualmente gli Stati Uniti si abrogano il diritto di decidere il destino di altri Stati, di commettere atti aggressivi, di sommettere i principi della Carta delle Nazioni Unite alla loro stessa legislazione.


L’analisi dell’essenza dei processi di globalizzazione, così come le dottrine politiche e militari degli Stati Uniti, dimostra che il terrorismo favorisce la realizzazione degli obiettivi di dominio mondiale e la sottomissione degli Stati agli interessi di un’oligarchia mondiale.

Questo significa che (il terrorismo) non costituisce per se stesso un attore della politica mondiale bensì un semplice strumento, il mezzo per instaurare un nuovo ordine unipolare con un centro di comando mondiale unico, per cancellare le frontiere nazionali e garantire il dominio di una nuova elite mondiale. E’ precisamente quest’ultima il principale attore del terrorismo internazionale, il suo ideologo e “padrino”. E’ lei stessa che viene rinforzata per dirigere il terrorismo contro gli altri Stati, inclusa la Russia.



L'attentato terrorista contro le torri gemelle del World Trade Center ha modificato il corso della storia mondiale distruggendo definitivamente l'ordine mondiale che era risultato dagli accordi Yalta- Potsdam; ha permesso di slegare le mani agli Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele, permettendo loro di realizzare azioni contro altri paesi in aperta violazione delle regole dell’Onu e degli accordi internazionali; Ha stimolato lo sviluppo del terrorismo internazionale. Dall’altra parte, il terrorismo si presenta come uno strumento radicale di resistenza ai processi di globalizzazione, come un mezzo di lotta di liberazione nazionale, di separatismo, come un mezzo per risolvere conflitti tra le nazioni e le religioni e come uno strumento di lotta economica e politica.


Si tratterebbe, inoltre, di garantire a se stessa il predominio mondiale per un lungo periodo. L’invasione in Afghanistan, paese ricco in giacimenti di gas, quella dell’Iraq e forse anche quella dell’Iran, paesi che contano su riserve di petrolio di livello mondiale, così come l’instaurare un controllo militare sulle strategiche vie di trasporto di petrolio e il considerevole aumento del prezzo di quest’ultimo, sono le conseguenze dei successi dell’11 Settembre del 2001.
[...]
Ma la guerra mondiale non è ancora finita. E’ stata provocata l’11 Settembre del 2001 e non è altro che il preludio di grandi eventi che stanno per accadere.


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5709