lundi 25 février 2008

A/R


Fare un giro nei pensieri altrui è riposante perchè ti prendi una pausa dai tuoi.
E' come andare in vacanza, come mollare gli ormeggi dalla vita vera e salpare per visitare luoghi rinfrescanti.
Più realisticamente, come acquistare su internet un biglietto Ryanair per scegli tu la destinazione. I tempi cambiano, gli ormeggi non li usa più nessuno perchè se prendi ancora la nave hai qualcosa che non va e, si sa, di questi tempi l'apparenza è tutto. Andiamo: il porto è uno dei luoghi più loschi che il luogo comune possa citare, vogliamo mettere con la sicurezza dell'aereoporto? Il paragone è sbilanciato e infatti la nave non la regalano più neanche sotto forma di crociera nei quiz, talmente l'uomo si è seccato di ondeggiare e mangiare cibi precotti nello stesso istante. Che razza di premio è? Ma sto divagando. Qualunque sia il mezzo, dicevo, l'importante è partire.
Staccare. Parigi, Londra, Amsterdam, New York e verso tutte quelle mete imbalsamate dentro la neve e il vetro, finte e cristallizzate.
Quei ricordini tanto in voga sono importanti: Cagliari vorrebbe essere una città florida ma non ne ha la mentalità pratica e soprattutto non vi nevica mai. Ciò vuol dire che i turisti non se la inculano perchè poi dovrebbero rinunciare al tipico souvenir: la gente preferisce così visitare Venezia, Pisa o Firenze.
Fortunatamente, nei pensieri altrui nevica spesso per cui rientri a casa sempre con una palla di vetro magica e se immobile splende il sole, quando la capovolgi viene avvolta dai fiocchi.
E' talmente riposante, sempre così lineare e semplice il ricordo dei pensieri altrui! Niente a che vedere con i miei...

Nella foto in alto, Marco Polo e le vacanze che diventano estenuanti.
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