mardi 4 décembre 2007

Il ritorno dei Tombaroli - La leggenda della donna che cammina sull'acqua


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La chiesa di San Sebastiano svetta dall'isolotto che poco prima di Isili è circondato da un lago. Secoli fa la cima del promontorio ospitava la magione del Conte Murgia, della sua famiglia e, indirettamente, della sua fedele servitù.


L'anziano Conte regnava su tutto il Sarcidano ma nessuno poteva azzardare di averlo mai incontrato per le vie della capitale Isili o nelle anguste strade di Gergei ed Escolca. Il Conte, d'altro canto, non ne avrebbe tratto profitto alcuno se è vero come si racconta che la propria indole tirannica era mal digerita dai sudditi, i quali mai accettarono la sua profonda avversione per i malloreddus alla campidanese; intorno alla metà del secolo XIII con l'Editto Vis Roboris si bandiva infatti dai suoi reami la coltivazione dello zafferano, indispensabile per la creazione dello squisito sugo di cui tutta la popolazione era ghiotta.
Secondo gli storici fu tale la motivazione che spinse il Conte Murgia a fuggire dal Sarcidano, assediato dai cittadini ormai stufi di insipidi gnocchi senza particolari condimenti.


Accanto alla Storia, con un timbro di voce forse meno autorevole ma certo più ammaliante, il Mito racconta che prima di lasciare il Sarcidano egli macchiò le pareti delle sue stanze con il sangue dei membri della servitù e dei suoi piccoli figli, uccisi e abbandonati nel silenzio apatico del proprio rifugio eremita; solo alla moglie venne risparmiata l'onta della violenza sanguinaria: il suo corpo, appesantito da un pesante cubo di terracotta legato saldo alle caviglie, venne affidato all'inclemenza del lago.
Ancora oggi, quando il sole è tramontato, si possono udire le urla di implorazione di Lady Murgia emergere dalle acque e fendere la notte sarcidanese.
Qualcuno si spinge oltre e racconta di aver visto la donna passeggiare per le sponde del lago. Bellissima e eterea, avvolta in un saio mai bianco quanto il suo volto pallido e privato dell'emozione, trascina le gambe e fluttua a contatto con lo specchio d'acqua per poi levitare e scomparire all'interno della Chiesa di San Sebastiano, sorta sotto cattivi auspici là dove un giorno la luce delle stelle rifletteva sulle imponenti vetrate della magione.


Nella foto in alto, Lady Murgia secondo l'iconografia popolare.

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