lundi 17 décembre 2007

Risveglio

Si svegliò accanto a lei e tutto iniziò a prendere forma: la stanza dalle pareti indaco cominciò la sua danza e il respiro di lei tentennava sommesso nell'aria.
Si era addormentato solo e malinconico fra mille pensieri senza inizio nè fine, avvolto nella sua calda coperta di lino e fermo nella volontà di dare un nome a tutte le emozioni senza volto che lo perseguitavano. Anche se fosse l'ultima cosa che faccio, pensava poco prima di essere rapito dal sonno.
Quando aprì gli occhi e la vide non si chiese perchè mai si trovasse lui di fianco ma si limitò a guardarla e sorridere. Era forse vittima di un'illusione magistralmente creata, o della sua stessa pazzia, tuttavia non la toccò per accertarsene. Forse pianse, ma non lo diede a sentire.
Quanto aveva riposato? Forse erano passati giorni, probabilmente degli anni. Non era questo il suo cruccio: le stagioni cambiano ma in fondo sono solo quattro. Niente si crea e tutto si trasforma per poi, infine, restare uguale.
Non la svegliò.
Stancamente, si trascinò verso il bagno e dopo uno sguardo allo specchio si voltò verso il letto. Lei era ancora lì e lui pure. Siamo reali, pensò. Girò verso destra il rubinetto dell'acqua calda e riempì fino all'orlo la vasca. Poi buttò dentro un piccolo rasoio, che ben presto affondò.
Lei non si svegliò mai e lui si addormentò placido nell'acqua divenuta di liquido rubino: chi venne a bussare non ottenne risposta.

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