jeudi 22 novembre 2007

Album giallo - Marioggatto

Rewind: Album giallo - Intro

La storia di Marioggatto è comm(u)ovente.
Marioggatto viveva con la mamma e il papà in via Righi e aveva 30 anni.
Quando ero piccolo mi rassicurava vedere che anche a quell'età si sarebbe potuto continuare a stare coi genitori, in realtà lui aveva dei problemi mentali e loro non erano neanche troppo contenti di averlo in casa. Ma dovevano, poveracci.
Io se avessi un figlio come Marioggatto me ne laverei le mani, pensavo. Lui non era una persona cattiva, e ciò rende quello che ho appena detto disgustoso, ma avreste dovuto vederlo prima di dire che esagero; persone come Marioggatto in casa ti rendono impossibile l'esistenza, e tante grazie al buonismo.
Invece mi immagino Fabrizio Frizzi che ospita Marioggatto durante la maratona di Telethon (a proposito, esiste ancora?) e lo tratta come un caso umano.
In sovraimpressione, i numeri da chiamare per fargli un'offerta. Dai, esorta il Fabrizio nazionale dagli schermi di Rai2, possiamo fare qualcosa per il nostro amico anche con un solo piccolo contributo da casa. Poi Marioggatto esce dagli studi di Piazza Grande accompagnato da un lungo applauso, mostra i suoi denti caramellati al pubblico e ritorna alla vita di tutti i giorni, al suo ruolo di psicopatico scartato dalla società che vegeta in un quartiere popolare con i suoi. Ve l'avevo detto che era comm(u)ovente.
Mariogatto è però leggenda.
Il giorno del compleanno della mamma si presentò in casa con un regalo, una padella nera antiaderente nuova fiammante. In quegli anni la padella antiaderente era l'ultimo residuato della tecnologia e Mario non poteva spendere certo più soldi di quelli che il sussidio di disoccupazione consentiva. A dispetto delle apparenze si trattava di un cadeau mica da ridere.
Il mito narra che Mario ebbe l'incoscienza di consegnare il regalo alla madre impegnata in una furibonda lite verbale col marito; questa, sicuramente non consapevole della bontà della piastra antiaderente, utilizzò il tegame per avvalorare ancora più la sua tesi scagliandola violenta contro il padre.
Mario assisteva più intontito del normale alla scena e vide il prezioso presente sibilare sopra la testa del babbo per poi fendere l'aria fuori dalla finestra.
Mario, che non aveva tutte le rotelle a posto, scattò come un centrometrista e si lanciò dal secondo piano per salvare una teglia che aveva già cozzato al suolo qualche secondo prima. Dalla padella alla brace, direbbe qualcuno. Ma lui non morì. Questo è mito che circonda l'ascesa di Marioggatto, l'uomo dalle sette vite. Si narra che si rialzò da terra pochi istanti dopo, afferrò la padella e accarazzandola risalì le scale di casa. Non so se sia vero.

Nella foto: veduta aerea del luogo che ospita la favola, citato dal sito sardegnacultura.it come fulgido esempio di architettura contemporanea. Burp.


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