dimanche 11 novembre 2007

L'opposto parte 1

Serris è un comune a 35 minuti di RER da Parigi. Questa estate ho trascorso lì il mio tempo. Lunghi viali ordinatissimi colorati di verde, folte schiere di pulite case dal neanche troppo vago sapore anglosassone, un lago finto e un immenso centro commerciale che domina lo sfondo, come un'antica magione sulla collina. Poi strade perfette, e ancora strade, infine qualche abitazione. Non un panettiere, non un tabacchi, figurarsi un'edicola. La magione sulla collina ha divorato ogni cosa.
Nel mezzo di questo paesaggio, la notte, se guardate in alto, vedrete cinque fasci di luce potentissima che tagliano le tenebre e si agitano come tante matite impazzite. E' il parco comunemente noto con il nome di EuroDisney che marca la sua presenza fino a notte fonda.
Come se la gente di Serris potesse mai far finta di ignorarlo, poichè è dappertutto: una cattedrale nel deserto che risucchia la fisicità di quei luoghi per riciclarla al suo interno e dare linfa alla sua ingorda macchina fabbricasogni e tritasoldi. I chilometri che circondano il parco dei sogni sono talmente spersonalizzati che puzzano di cadavere, annichiliti dalla mancanza di risorse vitali come l'individualità e l'iniziativa, tutte manifestazioni rigorosamente probite nel mondo di zucchero. Dev'essere così difficile riuscire a far dimenticare alla gente quanto faccia schifo il mondo reale che son stati così ingegnosi da crearne uno finto: fa ancora più schifo, ma ammalia e seduce. Clap.

L'opposto parte 1.1
L'opposto parte 2

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